Scritto da Lina Barone
Incontri di legalità alla scuola Scianna: violenza di genere e bullismo
Giorno 22 novembre hanno preso avvio nella nostra scuola i primi due incontri di legalità, che si pongono l’obiettivo di guidare gli alunni ad affrontare in modo efficace e costruttivo alcune problematiche presenti nella realtà quotidiana, offrendo loro l’opportunità di dialogare e confrontarsi con persone particolarmente competenti per ragioni professionali o in grado di offrire loro testimonianze personali estremamente significative.
Si è svolto dunque in aula Erasmus un incontro sul tema del bullismo e del cyberbullismo che ha coinvolto due classi terze, al quale seguiranno durante le prossime settimane ulteriori incontri in gruppi di due classi per volta per tutti gli alunni della scuola, condotto dal Capitano Battaglia della Compagnia di Bagheria, che è riuscito a coinvolgere e ad entusiasmare i ragazzi che hanno avuto l’occasione di intraprendere un proficuo dibattito rivolgendogli tante domande.
L’altro incontro, invece, si è svolto nella palestra della scuola ed è stato indirizzato agli alunni delle classi seconde. Il tema affrontato “La violenza di genere”. Per l’occasione è intervenuto il magistrato Angela Lo Piparo, che, forte della sua esperienza all’interno del Tribunale di Palermo, ha intrattenuto i ragazzi parlando del proprio lavoro e delle difficoltà che quotidianamente incontra quando deve prendere importanti decisioni imposte dal suo ruolo. I ragazzi hanno seguito con grande attenzione, soprattutto quando la dottoressa ha affrontato i casi riguardanti donne, minori e “diversi” vittime di violenze. E con violenza, ha precisato la dottoressa, non dobbiamo intendere solo quella fisica, che è tangibile ed evidente, ma c’è una forma di violenza ancora più subdola che è quella verbale e psicologica, che scava nell’anima ferite spesso ancor più profonde. L’analisi delle varie forme di violenza, perpetrate nei confronti dei più deboli, ha ribadito la nostra gentile ospite, purtroppo, ha radici profonde, che si sostanziano di una cultura arcaica e maschilista non più accettabile ai nostri giorni e che, pertanto, le nuove generazioni devono assolutamente svincolarsi da questi pesanti lacci, figli dell’ignoranza e di un’immagine obsoleta del ruolo, che uomo e donna hanno rivestito per secoli nella società. Infatti nella seconda parte dell’incontro, destinata agli interventi degli allievi, ciò che ha piacevolmente stupito sia il magistrato che i docenti e le stesse allieve - intervenute numerose con narrazioni di vissuti personali e commenti particolarmente sentiti contro la violenza di genere - sono stati i contributi offerti da parecchi loro compagni di classe, i quali nel corso degli interventi si sono dissociati in modo forte e chiaro da una certa cultura discriminatoria, che vede nel diverso un mero oggetto da sottomettere e schiacciare nei modi più svariati. Prendere la parola davanti agli allievi di ben undici seconde non è certo cosa da poco, e aprire il proprio cuore per esternare i propri sentimenti e il proprio dissenso lo è ancor di più, per cui l’interesse e la partecipazione dimostrati da tutti i nostri allievi sono stati veramente degni di nota e se quanto proferito dai nostri piccoli grandi interlocutori prenderà sempre più forma nel presente, allora sì che potremo sperare in una società migliore. Una società in cui la diversità sarà concepita come ricchezza e non sarà più motivo di scontro o di discriminazione.
Prof.sse Angela Maria Spanò e Laura Zafarana
Commissione legalità