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Scritto da Lina Barone

cerimonia ciro sciannaUn giovanissimo uomo bagherese Ciro Scianna, caduto, a soli 27 anni, da eroe sul Monte Asolone (gruppo montuoso delle prealpi venete), durante la parte finale della prima guerra mondiale. La nostra scuola porta il nome “Ciro Scianna” in onore a questo nostro eroico concittadino militare.

Nasce a Bagheria il 15 marzo 1891 da Michele, Villico, e da Paola Rizzo. La Medaglia d’Oro gli fu conferita, “motu proprio” del re, il 30 agosto 1918, due mesi e 8 giorni dopo il suo sacrificio sul Monte Asolone. Questa la motivazione:

Soldato di altissimo ardimento, in aspra battaglia, sotto un micidialissimo tiro di fucileria e mitragliatrici nemiche e fra tragiche lotte corpo a corpo, portava con irresistibile slancio lo stendardo del battaglione d’assalto alla testa delle ondate, infiammando i compagni entusiasti del suo coraggio. Sulla vetta raggiunta, colpito in pieno petto, cadeva nell’impeto della sua superba audacia, dando al tricolore l’ultimo bacio e alla Patria l’ultimo pensiero col grido Viva l’Italia”.

Il 24 giugno 2018 in occasione del 1° Centenario della sua morte, il nostro poeta Virgilio La Scola ha dettato una magnifica epigrafe per una pergamena, omaggio alla madre dell’Eroe Ciro Scianna.


Il XV maggio e il XIV giugno MCMXVIII
Ciro Scianna
del IX Battaglione d’Assalto Fiamme Nere
fulminea abbagliante meteora
di forza e ardire
col siculo incitatore impeto
le procellose schiere trascinando
sorprese nelle raffiche di ferro e fuoco
la fucina della vittoria
rutilante fantasima di guerra
il XXIV  Giugno
per una via di vertigine
di là da le contese insuperate vette
dell’Asolone
l’italica bandiera a vol sfrenando
in un ruggito di trionfo di celi
procombea
col diquarciato petto e il maschio volto
protesi contro il nemico
coronato di fiamme di strage e di terrore
sereno
su la dischiusa piaga
il balenante vessillo de la Patria
leoninamente impresse
lo ribaciò
v’accrebbe coll’eroico sangue il suo fulgore
avvinto ad esso
 irruppe ne l’eternità de la gloria.
                      * * *
Bagheria
superbamente memore il XX  Aprile MCMXIX
all’augusta madre di tanta prole
l’aurea medaglia a Lei dal Re concessa
con pietoso devoto animo
affida.

 Il nostro poeta Giovanni Girgenti gli ha dedicato una bella e commovente poesia.


 L’eroe dell’Asolone


Le rie mitraglie scorrono…A la valle
frastuoni cupi e bigie nuvolaglie:
ne l’aria mille brividi
di fiamme gialle…
Fu il dì di San Giovanni!
Marte gli diede i vanni
che adducono a le sfere de la gloria
e, cieca come il fato,
passò su Lui la raffica…
Fu il dì di San Giovanni!
In un estremo guizzo il suo pensiero
baciò i suoi cari
e i Lari che lo fecero soldato,
poi su gli Altari, macine
di sacre spighe umane,
piegò la fronte e la sua bocca livida
sfiorò la sua bandiera.
L’anelito dell’Ora: un fioco gemito!…
Fu quello un Vaticinio di Vittoria.
Baciò la terra rossa del suo sangue,
cercò la luce effimera del sole,
poi tese il labbro al bacio de la Gloria
e fra le Fiamme nere”
dischiuse gli occhi a nuove primavere.

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